Sotto gli occhi dell'Occidente by Joseph Conrad

Sotto gli occhi dell'Occidente by Joseph Conrad

autore:Joseph Conrad [Conrad, Joseph]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788811365594
editore: Garzanti Libri
pubblicato: 2007-11-15T08:33:06.140000+00:00


PARTE TERZA

I

L’acqua scorreva violenta e profonda sotto il ponte. Pareva che, mentre la si guardava, la rapida corrente dalla superficie appena increspata potesse da sola aprirsi un varco attraverso il granito massiccio. Ma neppure se avesse attraversato il petto di Razumov, il flusso avrebbe potuto travolgere il groppo di amarezza che vi aveva depositato il naufragio della sua vita.

«Che cosa significa tutto questo?», pensava fissando in basso la corrente impetuosa, così liscia e limpida che soltanto il passaggio di una lieve bolla d’aria o di una effimera striscia di schiuma, sottile come un capello bianco, rivelava la vertiginosa rapidit�, la terribile forza. «Proprio in me doveva inciampare questo ficcanaso di inglese? Che cos’è questa stupida storia di una vecchia pazza?».

Si sforzava di pensare con voluta brutalit�, ma evitava ogni riferimento mentale alla ragazza. «Una vecchia pazza», si ripeté. «È una fatalit�! Oppure dovrei infischiarmene di tutto perché è assurdo? Ma no! Sbaglio! Non sono nella posizione di potermi infischiare di niente. Una cosa assurda può rappresentare il punto di partenza di complicazioni pericolosissime. Come fare a stare in guardia contro questo rischio? Sbaraglia l’intelligenza. Più si è intelligenti, e meno si sospetta l’assurdit�».

Un’ondata di collera gli strozzò i pensieri per un momento, facendo persino fremere il suo corpo chino sopra il parapetto. Riprese quindi il filo silenzioso del ragionamento, quasi in un segreto dialogo con se stesso. E perfino in quell’intimit�, i suoi pensieri avevano riserve di cui era vagamente consapevole.

«Non è assurdo dopo tutto. È insignificante. Assolutamente insignificante. La follia di una vecchia, la curiosit� impicciona di un vecchio inglese confusionario. Chi diavolo l’ha messo fra i piedi? Non l’ho trattato con sufficiente arroganza? Non ho fatto così? Ecco come trattare i ficcanaso. Chiss� che non sia ancora alle mie spalle in attesa?».

Razumov sentì un lieve brivido corrergli giù per la schiena. Non era paura. Era sicuro che non si trattava di paura - non paura per se stesso - ma era, in ogni caso, una specie di apprensione come per un altro, per qualcuno che conosceva senza essere in grado di dargli un nome. Lo tranquillizzò per un po’ il ricordo che l’inglese impiccione doveva trovarsi alla stazione all’arrivo di un treno. Troppo stupido pensare che sciupasse il tempo mettendosi ad aspettare. Inutile guardarsi intorno per accertarsene.

«Ma che cosa voleva dire quell’uomo con il suo incredibile sproloquio sul giornale e la vecchia pazza?», pensò all’improvviso. «Maledetta impudenza, solo un inglese poteva esserne capace. Per lui era una specie di sport - lo sport della rivoluzione - una partita da stare a guardare dall’alto della sua superiorit�. Che cosa mai aveva voluto dire con quella sua esclamazione: «La verit� non basta?»».

Razumov premette le braccia conserte contro la cimasa di pietra alla quale si appoggiava con tutto il suo peso. ««La verit� non basta? La verit� per la vecchia madre pazza del…»».

Rabbrividì ancora. Sì. La verit� sarebbe bastata! Eccome sarebbe bastata. Proprio così. E con tanti ringraziamenti, pensò, formulando con cinismo le parole non dette. «Si butterebbero al collo in segno di gratitudine, senza dubbio», schernì mentalmente.



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